mercoledì 6 marzo 2013
Diario di una pendolare #3
Con questo post credo che il blog prenderà una direzione nuova, non cambieranno temi ma lo stile di "Diario di una pendolare" sarà meno "romanzesco" (se così si poteva definire) e sarà molto più diaristico. Detto ciò: INIZIAMO!
Stamattina è iniziato tutto come gli altri giorni, mi sono alzata alle 07:00, mi sono preparata e sono uscita. Arrivata in stazione ho preso il treno e fin qui tutto normale. Arrivati alla stazione di Melegnano (o forse era S.Zenone) sale una signora sulla cinquantina e si siede nei sedili a fianco a dove ero io. Ad un certo punto passa nel corridoio un ragazzo peruviano che stava parlando al cellulare a voce abbastanza alta. La signora di prima si gira con fare scocciato verso il suo vicino di sedile e inizia a sproloquiare urlando:
- "ma si può, vengono di qui e fanno quello che vogliono loro, non rispettano le leggi e non portano rispetto a nessuno. Le sembra giusto? Io quando vado negli altri paesi rispetto tutto, le usanze e le leggi. NON è POSSIBILE"- al che il povero malcapitato non ha risposto e ha continuato imperterrito a guardare il paesaggio nebbioso e piovoso fuori dalla finestra. Dopo aver ascoltato l'intero sproloquio, nei restanti 10 minuti di viaggio che mi mancavano fino a Milano P.ta Garibaldi, ho osservato la dolce signora.
La prima cosa che ho pensato è: "ma a chi vuoi darla a bere quando dici che viaggi molto?" la seconda è: "o brutta stupida ipocrita, prima parli di rispetto per il TUO paese e di quanto LORO siano irrispettosi e poi stai seduta come una quindicenne con le suole delle scarpe bellamente appoggiate contro il sedile davanti, così quando una persona si siederà si sporcherà tutti i pantaloni. Proprio TU parli di rispetto al TUO paese e sei la prima a non portarne. RIDICOLA"; il terzo pensiero è stato: "non pretendere rispetto per il TUO paese se sei la prima a non rispettarlo".
Avevo proprio una voglia pazza di alzarmi, guardarla negli occhi e dirle "sei proprio RIDICOLA".
A parte questo episodio il viaggio mattutino è stato terribilmente normale e, strano ma vero, mi è passato in un attimo, tutto merito del romanzo che sto leggendo "Le Correzioni" di Jonathan Franzen che, dopo un inizio un po noioso, si sta invece rivelando interessante!
Dopo una giornata universitaria particolarmente interessante, il viaggio di ritorno mi è sembrato un incubo! Il treno regionale non ha fatto troppo ritardo, i quotidiani 5 minuti! Aspettare in stazione oggi però mi ha davvero esasperato, ero stanca e avevo una spalla distrutta (voi direte, ma cambia borsa, ogni volta che usi quella ti distruggi la schiena; non sei troppo furba! e avete ragione) dalla borsa. L'unica cosa che volevo era tornare a casa, sedermi e guardare qualche video. Preso il treno pensavo "dai, è quasi finita, tra poco sarai a casa", niente di più sbagliato. Il treno ha iniziato subito a fermarsi nel bel mezzo del nulla (stavolta solo per 5 minuti però) e tra uno scompartimento e l'altro (ero in piedi ovviamente) faceva un caldo atroce così ecco che parte il gioco di contorsione in cui cerco di togliere sciarpa e giacca senza appoggiare la borsa a terra. Alla fine l'ho avuta vinta io ma appena tolta la seconda manica del giubbotto ecco che il treno ha ripreso ad andare. "Mannaggia"- ho pensato -"proprio ora doveva partire"; rieccomi così a tentare di rivestirmi. Arrivati infine a Lodi scendo e vado ad aspettare il pullman che mi avrebbe riportato a casa. Finalmente questa giornata era finita!
...Continua...
Marta
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